Lean in sanità

L’attuale crisi economica e le scelte politiche degli ultimi anni stanno esponendo le organizzazioni sanitarie ad una prova estremamente impegnativa: da un lato assicurare ai cittadini prestazioni e servizi tempestivi e di qualità, dall’altro contenere i costi e ottimizzare le procedure utilizzate.

Un contributo concreto alla realizzazione di questi obiettivi e alla contemporanea salvaguardia della qualità e dell’efficienza, può venire dall’applicazione di opportune strategie di management, che consentano di sfruttare al meglio tutte le risorse a disposizione. Negli ultimi anni si è sviluppata un’attenzione crescente verso modelli innovativi, tra i quali il Lean Thinking, nati nel contesto manifatturiero e che, nel tempo sono stati applicati anche nel mondo dei servizi sanitari.

Il Lean Thinking rappresenta una modalità gestionale finalizzata ad apportare valore aggiunto ai prodotti e/o servizi di un’organizzazione, attraverso l’identificazione e la successiva riduzione degli sprechi insiti nei propri processi (Muda). Il Lean rappresenta anche e soprattutto un diverso atteggiamento, un nuovo modo di ragionare, teso ad accrescere la flessibilità dell’azienda attraverso un ripensamento dell’intero flusso di creazione del valore. Tale approccio porta continuamente a domandarsi non solo qual è il valore che il cliente (esterno ma anche interno all’organizzazione) si aspetta dai nostri prodotti e servizi, ma anche come sarebbe possibile incrementarlo costantemente andando ad eliminare tutte quelle attività che non sono considerate a valore aggiunto. Diversamente dai modelli organizzativo-gestionali di matrice tradizionale, focalizzati principalmente sui processi a maggior valore aggiunto ma con scarsa attenzione al cliente, il Lean Thinking parte proprio da una rivisitazione critica del concetto di “valore”, per ripensare, sulla base di questo, a tutto il flusso delle attività aziendali